Scopri la nostra collezione su www.italianlightstore.com

Come Leggere l’Etichetta di una Lampadina: Cosa Sono Lumen e Temperatura di Colore

8998 Views 0 Comment

Le lampadine sono un oggetto quotidiano e apparentemente semplice che tutti abbiamo in casa nelle forme più varie: montate su un abat-jour, all’interno di una plafoniera da soffitto, numerose e a forma di fiamma su un lampadario in stile classico elegante. Per noi che le acquistiamo e dipendiamo da loro per illuminare le nostre case, però, non è sempre facile capirne il funzionamento o essere sicuri del tipo di lampadina che ci serve. Vediamo di fare chiarezza su alcuni elementi essenziali da comprendere quando è il momento di scegliere le lampadine più adatte per la nostra nuova lampada o di trovare un ricambio per il nostro lampadario preferito. Impariamo a leggere l’etichetta delle lampadine e a prendere una decisione così semplice nel modo più consapevole e ragionato possibile.

 

Il Lumen: Come si Misura il Rapporto fra Consumo e Luce

Nel campo delle lampadine siamo abituati a ragionare in termini di watt quando si parla di potenza e luce. In realtà, si tratta di due unità di misura diverse che vanno prese in considerazione insieme al momento della scelta della nostra nuova lampadina. Infatti, i watt indicano la potenza che viene assorbita e consumata dalla lampadina, mentre troviamo indicata in lumen la quantità di luce emessa.

Il rapporto fra lampadina-colorataquesti due parametri indica l’efficienza di prestazioni della lampadina. Più alto sarà il numero di lumen e più basso il numero di watt, più la lampadina sarà efficiente e a basso consumo. Se vi pare complesso, ricordate che ogni scatola di lampadine dal 2013 è obbligata a includere l’etichetta energetica: divisa in classi da A++ a E, questa scala indica proprio l’efficienza di prestazioni delle lampadine. La classe A++ è quella più efficiente, che comporta consumi minori e minore spesa in rapporto alla quantità di luce che emette. La produzione delle nuove lampadine punta a renderle sempre più efficienti in termini di consumi e emissione di luce; per questo motivo, al momento di cambiare le lampadine per le nostre fonti di luce in casa, è opportuno controllare i nuovi modelli e informarsi sui consumi. Un gesto semplice che può portarci notevoli risparmi di energia e in bollette!

 

Temperatura Colore delle Lampadine: Il Tipo di Luce più Adatto

Fra le tante variabili nella prestazione di una lampadina, la temperatura della luce merita particolare attenzione, perché l’effetto dell’illuminazione può cambiare completamente l’aspetto della stanza, e le sensazioni che trasmette.

La temperatura colore viene indicata insieme agli altri parametri sulla confezione della lampadina e si esprime in gradi Kelvin. Il calore della lampadina determina la tonalità della luce: più la luce sarà fredda, più tenderà al blu, mentre una luce calda tenderà al giallo. Più il numero di Kelvin è basso, più la luce sarà calda: in genere, sulla scatola è presente un grafico per rendere questo parametro più facilmente comprensibile.

Per fare un esempio, la luce di una candela si aggira intorno ai 1000 K; le lampadine fluorescenti invece si dividono in tre categorie:

 

  • lampadina fluorescente della tonalità “bianco caldo”: inferiore a 3300 K;
  • lampadina fluorescente della tonalità “bianco neutro”: fra 3300 e 5300 K;
  • lampadina fluorescente della tonalità “bianco freddo”: superiore a 5300 K.

 

Quali sono gli usi più comuni delle diverse tonalità di luce? La luce bianca calda è la più comune per gli interni, soprattutto abitazioni e uffici, dove una luce a temperatura fredda renderebbe l’ambiente poco accogliente e gradevole. In generale, queste luci sono più comuni negli ambienti di dimensioni contenute. Invece la luce bianca fredda è molto comune negli spazi pubblici di grandi dimensioni, come stadi o supermercati; è prevalente anche negli ospedali o negli ambulatori.

Non esistono regole ferree, e la scelta delle luci è strettamente individuale: per quanto riguarda le connotazioni più comuni, una luce calda trasmette un senso di comfort e un ambiente accogliente, mentre una luce fredda non è rilassante, ma in compenso evoca igiene e pulizia.

Come quanto accennato in precedenza, non sempre viene spontaneo pensare all’importanza delle molteplici caratteristiche tecniche di ciascuna lampadina al momento dell’acquisto. Quando sorge la necessità di cambiare le lampadine, per la maggior parte delle volte viene spontaneo pensare che possano essere quasi tutte standard. Dopo aver trattato più nel dettaglio la definizione e le caratteristiche del lumen e della temperatura del colore, sicuramente si saprà con più certezza come muoversi nell’ampia scelta presente in commercio. Sono però presenti molte altre caratteristiche da tenere in considerazione quando si legge l’etichetta.

La temperatura del colore emesso dalle lampadine, per esempio, è di fondamentale importanza per creare la giusta atmosfera e valorizzare l’aspetto della stanza nel suo complesso. Le elevate prestazioni dielle lampadine invece permettono di ottenere più luce ad un consumo energetico minimo. A queste si aggiungono molti altri fattori da tenere in considerazione in fase di acquisto che sono indicati sull’etichetta.

Cablaggio della luce e la resa cromatica

Oltre a questi due fattori c’è da tenere in considerazione anche la tipologia di attacco, per essere sicuri che quando si andrà ad attaccare la lampadina al lampadario o alla lampada da terra presenti in casa propria risulterà perfetta. Gli attacchi più diffusi si riassumono in:

  • E27: solitamente il più utilizzato in assoluto, abbastanza grande.
  • E14: è un attacco a vite un po più piccolo dell’E27.
  • GU10: che presenta una connessione a due piedini più diffuso nei faretti.
  • 3: solitamente usato per l’illuminazione di bagno, cucina o ambienti esterni perché garantisce maggior sicurezza in caso di umidità.
  • G9: utilizzato principalmente per le lampade da parete o lampade a soffitto. Come le due lampadine proposte in foto.
  • GX53: presentandosi più piatta è solitamente indicata per plafoniere e faretti che sip presentano non troppo profondi. Come quella presente nell’ultima foto.
  • G53: presente di norma in faretti di grandi dimensioni e ad incasso.

Esistono molti altri attacchi utilizzati meno frequentemente,ma tenendo presente queste tipologie più comuni, sicuramente si soddisferanno la maggior parte delle prorpie esigenze.

Oltre queste specifiche tecniche solitamente viene esplicitata sull’etichetta anche una stima della vita della lampadina espressa in ore di utilizzo. Una volta terminate queste ore, la lampadina dovrebbe esaurirsi. Molto importante in ambito di arredamento, anche se più complessa, risulta la resa cromatica della lampadina, sempre indicata sulla relativa etichetta. Essa assume rilevanza perché indica quanto il punto luce è capace di illuminare l’ambiente senza alterare i colori circostanti. L’indice di confronto è un valore da zero a cento dove più elevato è il valore e più la resa cromatica è buona, determinando quindi anche la maggior qualità della lampadina. Questa specifica viene indicata con “Ra” sull’etichetta.

 

Lampade regolabili e tempo di avvio

Non tutte le lampadine risultano compatibili con lampade regolabili, per questo è necessario anche prestare attenzione anche a questo fattore, sopratutto se si desidera acquistare una lampada con flusso di luce regolabile per i propri ambienti casalinghi. Sempre sull’etichetta infatti sarà presente un simbolo che indica la compatibilità o meno a queste tipologia di illuminazione. Sarà indicato inoltre il tempo di avvio della lampadina al momento dll’accensione. Più è elevato il tempo di avvio, maggiore sarà il tempo che la lampadina impiegherà per accendersi. Le lampade a led in genere si accendono istantaneamente.