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Come Scegliere l’Illuminazione delle Stanze in Base al Loro Uso

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belinda-lampadario-cromo-12-luci-design-modernoScegliere un’adeguata illuminazione in casa, progettata e realizzata in base ad ogni tipologia di ambiente, è efficace per valorizzare le qualità positive di uno spazio e nascondere eventuali difetti. La progettazione del sistema di illuminazione deve essere quindi razionale e prendere in considerazione ogni singola stanza. Con una buona illuminazione si possono svolgere al meglio tutte le diverse attività in casa: cucinare, leggere, dormire e tante altre! In questo modo ci si sente più a proprio agio e al sicuro, ci si gode ogni momento in ogni angolo dell’abitazione. Ogni ambiente e ogni attività necessitano di un tipo di luce diversa, dal colore e dall’intensità variabili. Saper disporre in modo appropriato le fonti di luce è fondamentale per il comfort visivo e psicologico, che troppo spesso non viene preso con adeguata attenzione.

Oggi vogliamo darvi qualche semplice ma utile suggerimento su come scegliere l’illuminazione delle stanze in base al loro uso.

 

Luce Diretta e Luce Diffusa: Quando Usarle

lampada sospensione design modernoPartiamo da alcune dritte di carattere generale: l’illuminazione deve essere gradevole e sufficientemente dosata in ogni ambiente. Solo cosi si può definire quante lampade servono, dove posizionarle, quante prese e quanti interruttori sono necessari. Ovviamente l’abbagliamento deve essere evitato, sia diretto che indiretto, cosi come il riflesso che potrebbe crearsi su superfici lucide, pareti o tavoli. Per ovviare a questi inconvenienti servono sistemi illuminanti di tipo generale nei vari ambienti provvisti di schermature che lasciano filtrare la luce in modo morbido e indiretto.

Se la luce è diretta, è consigliabile collocare la fonte luminosa fuori dal campo visivo, magari rivolta verso una parete o il soffitto: la lampada sul tavolo da pranzo, o sulla scrivania, deve andare ad un’altezza inferiore a quella degli occhi.

Al contrario, una luce diffusa è più leggera, e un abat-jour o una lampada da tavolo di tessuto o materiale semi-trasparente sono perfetti per un ambiente rilassante  in cui riposare e leggere.

 

Ad Ogni Attività la Sua Illuminazione

Vediamo ora in base alle diverse attività che si svolgono generalmente in casa, quale tipo di luce è ottimale.

  • Cucinare (ma anche mangiare, cucire, leggere, truccarsi o radersi): qui serve una luce specifica e diretta sulla zona di lavoro. Usate una luce forte generale da 35 watt circa per ogni mq in cucina. Preferite lampade a luce naturale e non al neon, ma forte e concentrata sul piano di lavoro (100-125 watt).
  • Mangiare: scegliete una lampada da posizionare in modo verticale sopra il tavolo per assicurare una corretta illuminazione che non colpisce gli occhi e non crea fastidio. Optate per una luce media concentrata (servono circa 60 watt).
  • Leggere: è ottima una lampada orientabile, cosi che il fascio luminoso illumini le pagine del libro senza creare zone d’ombra. E’ importante che la lampada illumini solo la zona di lettura, in modo da non recare fastidio alle altre persone presenti nella stanza.
  • Guardare la televisione: non lasciare il locale completamente al buio perché il contrasto tra la luminosità dello schermo e il buio della stanza possono affaticare la vista. Una piccola lampada da 20 o 30 watt dalla luce soffusa sopra il televisore è perfetta.
  • Lavorare (o studiare): optate per una lampada snodabile e regolabile da tavolo o da scrivania, tenendo l’altezza del fascio luminoso inferiore a quella degli occhi.
  • Vestirsi: davanti alla specchiera, servono due lampade (una su ciascun lato), circa all’altezza degli occhi, per non formare zone d’ombra.
  • Camera da letto: qui va bene una luce generale diffusa, morbida e media (15-20 watt per mq).

Come abbiamo visto ogni attività che svolgiamo predilige una determinata fonte di luce che meglio possa adattarsi alla situazione. Il voltaggio della lampada deve essere scelto con accuratezza per ottenere una fonte di luce più calda o più fredda che sia più o meno indicato alla determinata attività svolta. Ma per creare l’atmosfera perfetta in una stanza non è sufficiente considerare solo il voltaggio. Ogni stanza in realtà necessita di una progettazione illuministica che consideri la combinazione di diversi tipi di illuminazione.

Vedremo insieme quali sono i diversi tipi di illuminazione seguendo la suddivisione definita negli anni ‘50 da un progettista illuminotecnico, e come diversi tipi di lampade si adattino meglio a diverse funzioni.

Luce generale, funzionale e luce per porre accenti luminosi

Un pioniere nella progettazione illuminotecnica fu Richard Kelly essendo stato uno tra i primi a staccarsi dal concetto consueto di illuminazione unitaria e a concepire l’illuminazione invece come un insieme di diverse sorgenti luminose combinate tra loro per adempiere a scopi diversi. Egli, negli anni ’50, definì tre diversi tipi di illuminazione:

  • L’”illuminazione per vedere”, ovvero un’illuminazione di tipo generale. Questo tipo di illuminazione funge da base in ogni progetto illuminotecnico. Le luci che appartengono a questa categoria devono permettere a chiunque di orientarsi e poter agire in un luogo a lui sconosciuto. L’illuminazione generale deve perciò fornire la luce necessaria per definire lo spazio e l’ambiente, deve essere morbida, uniforme senza ombre e contrasti di luce. Le tipologie di lampade che permettono questo tipo di illuminazione sono solitamente le lampade e le plafoniere da soffitto che in base alla loro grandezza sono in grado di emanare un ampio raggio di luce. Anche i faretti da incasso sul soffitto sono ideali per creare una luce neutra, omogenea e diffusa in tutta la stanza.
  • L’”illuminazione per guardare”. In questo caso lo scopo della luce deve essere funzionale creando una differenziazione luminosa. Essa perciò deve illuminare delle superfici utili e cogliere l’attenzione dell’utente informandolo riguardo lo scopo della superficie illuminata. Questa è la tipica illuminazione che viene applicata per illuminare scalinate, corridoi o vialetti esterni. Esempi di luci funzionali sono i faretti direzionali che si applicano in zone in cui è richiesta una luce più forte, come ad esempio la scrivania, il piano lavoro della cucina, o lo specchio in bagno.

L’”illuminazione per osservare”, ovvero il tipo di illuminazione che serve a porre l’accento su un determinato particolare, per mettere in evidenzia un oggetto o dei dettagli architettonici specifici. La luce in questo caso deve essere calibrata, indirizzata su un elemento preciso. Diversamente dalla luce per guardare che ha uno scopo puramente informativo, la luce per osservare intende invece mandare un messaggio a chi guarda, attirarne lo sguardo e invogliarlo ad osservare con più attenzione l’oggetto illuminato. Le luci di questa categoria solitamente sono caratterizzate da un design più ricercato che semplice, poiché l’aspetto estetico prevale a quello utilitario. Esempi potrebbero essere le applique da muro e le lampade da terra, la cui luce si caratterizza per creare un effetto scenografico, adatti per porre accenti luminosi.

Speriamo che con i nostri consigli progettare l’illuminazione di casa vostra sarà più facile e divertente!